Nel cuore pulsante della creatività contemporanea, il Marlè Fashion Show si distingue come palcoscenico d’eccellenza per i designer emergenti di tutto il mondo. Giovani talenti con una visione audace e uno spirito innovativo presentano collezioni che non solo raccontano storie, ma offrono nuovi punti di vista sulla moda, la sostenibilità e l’identità.
Abbiamo incontrato alcune delle menti più brillanti di questa edizione, che ci hanno parlato delle loro ispirazioni, delle loro sfide e del messaggio dietro ogni capo. Arianna Guion, founder di Marlè Magazine e anima di questo evento, ci ha introdotti a un universo creativo in cui il talento non ha confini. A seguire, Sara Kokalari, di origine albanese, ed Elena Djukanovic, di origine serba, condividono con noi le loro passioni e ambizioni, svelando cosa significa creare moda oggi, in un mondo in continua evoluzione.
Prendete posto in prima fila: il futuro della moda sfila proprio qui.
Intervista a Arianne Guion, founder di Marlè Magazine
Arianne, da quanto tempo ti occupi di questo lavoro? E come riesci a integrare l’organizzazione di eventi con il resto delle attività di comunicazione della tua rivista?
Marlè è nato a giugno 2022, quindi sono passati due anni. Questo è il secondo anno del Marlè Fashion Show, un evento che abbiamo ideato per mettere in luce talenti emergenti da tutto il mondo. È strettamente legato alla rivista e rappresenta una delle sue anime più vivaci.
Per questa edizione abbiamo selezionato due designer, occupandoci di ogni dettaglio della produzione: dal team di makeup e hairstyling alla stylist, dalla casting director alla scelta della location, senza dimenticare l’allestimento, il PR e tutto ciò che si cela dietro le quinte di una sfilata. Marlè, insomma, lavora su più fronti: siamo una rivista semestrale cartacea, ma ci dedichiamo anche a eventi, presentazioni e, come in questo caso, sfilate. È un equilibrio stimolante che ci consente di mantenere una connessione profonda con il nostro pubblico e con il settore della moda.
Parlando di questa edizione: quali brand avete selezionato e come avviene la scelta?
Facciamo una open call aperta a tutti. I designer interessati si registrano, inviando la loro storia e dettagli sul brand, come gli anni di attività e la visione creativa. Poi selezioniamo quelli che rispecchiano di più la nostra estetica e filosofia.
Per quest’anno abbiamo scelto Elena e Sara, due talenti straordinari.
Intervista a Sara Kokalari, founder di Galatea
Sara, raccontaci: come si chiama il tuo brand, da quanto tempo sei attiva in questo settore e come cerchi di distinguerti dai tanti brand emergenti e dalle realtà del fast fashion?
Il mio brand si chiama Galatea, un nome ispirato a un’opera di Salvador Dalí, Galatea of the Spheres. La collezione l’ho realizzata un anno fa, mentre frequentavo l’Istituto Marangoni. È stato il mio progetto finale di laurea, dopo tre anni di studi in moda. Ora ho 21 anni e sono appena all’inizio, ma con tanta passione e determinazione.
Cosa vuoi comunicare attraverso la tua collezione?
Voglio esprimere sensualità e fiducia. Gli abiti che creo sono pensati per persone sicure di sé, che si sentano valorizzate e a proprio agio quando li indossano.
Che tipo di materiali utilizzi? Hai un approccio sostenibile nella scelta delle materie prime?
Sì, assolutamente. Per esempio, evito l’utilizzo della pelle naturale, preferendo quella artificiale o il vinile, che sono più accessibili e sostenibili. Inoltre, utilizzo materiali come la seta, che amo per la sua durata e versatilità: un capo in seta può durare anni, restando sempre elegante e attuale.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Dove vedi il tuo brand nei prossimi anni?
Il mio obiettivo è continuare a creare nuove collezioni e far crescere Galatea. Al momento il brand è su Instagram, con il nome Amor de Galatea, ma sto lavorando per lanciare anche un sito web dove sarà possibile acquistare i miei capi.
Hai già una data di lancio per il sito?
Sto puntando a un primo drop a gennaio.
Perfetto, allora in bocca al lupo! Non vediamo l’ora di vedere cosa ci riserverà il futuro di Galatea.
Intervista a Elena Djukanovic, founder di Elena Djukanovic Atelier
Elena, raccontaci: come si chiama la tua collezione e qual è il messaggio che vuoi trasmettere?
Mi chiamo Elena Djukanovic, vengo dalla Serbia e il nome della mia collezione è Inner Voice. Il messaggio che voglio trasmettere è l’importanza di ascoltare la propria voce interiore in ogni momento e situazione. È un invito a connettersi con la propria forza interiore, un messaggio di empowerment per tutte le donne, che celebra il femminismo e al tempo stesso suggerisce una dose di introspezione e coraggio.
Quindi, pensata per donne forti?
Esattamente, per donne forti che desiderano esprimere la loro determinazione e autenticità attraverso ciò che indossano.
Parlando di distribuzione: hai già un e-commerce o una presenza in Italia?
In Italia non ancora, ma il mio brand è online. Ho un sito web, ElenaDjukanovic.com, e una pagina Instagram, Elena Djukanovic Atelier.
Quali materiali hai scelto per questa collezione?
Principalmente cotone ed elastico, con un tocco di innovazione grazie all’uso del poliestere. È un materiale che sto reinterpretando per renderlo comodo e funzionale, mantenendo un’estetica raffinata.
E per quanto riguarda la sostenibilità?
La sostenibilità è al centro del mio processo creativo. Mi piace pensare che ogni capo possa rispettare l’ambiente, combinando materiali pratici e duraturi con una visione che guarda al futuro e al benessere del nostro pianeta.
Grazie Elena, e complimenti per il tuo impegno e la tua visione. In bocca al lupo per il futuro!
Marlè Fashion Show: il futuro della moda è adesso
Le storie e le visioni che abbiamo condiviso in queste interviste non sono solo uno sguardo sul presente, ma un assaggio del futuro della moda. Ogni designer ha saputo interpretare il proprio tempo con un tocco personale, mescolando tradizione e innovazione, artigianalità e tecnologia, sensibilità artistica e responsabilità ambientale.
Eventi come il Marlè Fashion Show dimostrano che il talento emergente ha molto da dire e, soprattutto, da insegnare. È un invito a guardare oltre le passerelle convenzionali e a lasciarsi ispirare da chi osa sognare in grande.
Non resta che seguire i passi di questi giovani creativi, perché è da loro che la moda scriverà i prossimi capitoli. La loro energia, la loro passione e la loro audacia non possono che lasciare un segno indelebile.