Posted on: Settembre 24, 2025 Posted by: Redazione Comments: 0

La moda contemporanea è fatta di connessioni, contaminazioni e dialoghi che superano confini geografici e culturali. È in questa prospettiva che si inserisce il ritorno di Keqiao alla Milano Fashion Week®, dopo il debutto dello scorso anno. Il 24 settembre 2025, nella suggestiva cornice della Galleria Meravigli, il distretto tessile cinese ha dato vita a un runway show collettivo che sancisce un legame sempre più solido con l’Italia.

Al centro di questo progetto c’è un accordo triennale con la Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI), che si conferma un modello virtuoso di collaborazione tra industria e creatività. Un’intesa che va oltre il semplice scambio commerciale, diventando un ponte strategico tra due culture accomunate dall’eccellenza manifatturiera e dall’innovazione stilistica. Non a caso, si tratta dell’unica iniziativa continuativa con un governo locale inserita nel calendario ufficiale della MFW, a testimonianza della sua rilevanza.

Situato nella città di Shaoxing, provincia dello Zhejiang, Keqiao è riconosciuto a livello globale come uno dei più importanti poli tessili. Ma oggi non si limita a essere una potenza produttiva: si propone come incubatore di nuovi linguaggi estetici e piattaforma per designer emergenti. Dopo il successo del 2024, il distretto ha portato in passerella quattro firme in rapida ascesa:

  • Uncoded di Miao Ho, fondato nel 2022, che racconta la donna moderna attraverso un equilibrio tra rigore sartoriale e leggerezza sofisticata.
  • Pinhui di Pinhui Zhao, che celebra un’eleganza quotidiana, essenziale e sicura.
  • Roseocean di Zhao Shiwei, dove urban style e suggestioni orientali si fondono in una visione cosmopolita.
  • Xunruo, che si distingue per l’approccio sperimentale e concettuale, con un focus materico che rompe gli schemi.

Il ritorno di Keqiao a Milano segna dunque un passo avanti verso la piena integrazione nel sistema moda globale. Non è soltanto una sfilata, ma l’affermazione di un percorso che guarda al futuro: un futuro fatto di dialoghi creativi, contaminazioni culturali e ambizione internazionale.

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