Posted on: Settembre 9, 2024 Posted by: Matteo Maccarini Comments: 0

Con la cerimonia di premiazione svoltasi il 7 settembre 2024, si è chiusa l’81a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un’edizione che, sotto la direzione artistica di Alberto Barbera, ha mantenuto l’equilibrio tra autori affermati e nuove proposte, in un contesto produttivo e creativo in continua trasformazione.

A imporsi come miglior film è stato The Room Next Door di Pedro Almodóvar, che ha ricevuto il Leone d’Oro. L’opera, il primo lungometraggio del regista spagnolo interamente girato in lingua inglese, affronta con delicatezza il tema dell’eutanasia attraverso le interpretazioni di Julianne Moore e Tilda Swinton. Una scelta che conferma la tendenza della giuria, presieduta da Isabelle Huppert, a premiare il cinema autoriale capace di affrontare temi etici universali con una cifra stilistica personale e rigorosa.

Il Gran Premio della Giuria è andato a Vermiglio di Maura Delpero, co-produzione italo-franco-belga ambientata sulle Alpi, che riflette su femminilità e isolamento in una comunità di montagna. Si segnala anche il Leone d’Argento per la miglior regia assegnato a Brady Corbet per The Brutalist, ambizioso affresco storico e architettonico, coerente con lo stile stratificato del regista statunitense.

Il Premio speciale della giuria è stato conferito a April, secondo lungometraggio della regista georgiana Dea Kulumbegashvili, che consolida la sua voce visiva attraverso una narrazione essenziale e intensa. Le Coppe Volpi sono state assegnate a Nicole Kidman (Babygirl di Halina Reijn) e Vincent Lindon (The Quiet Son di Delphine & Muriel Coulin), a conferma della forte presenza attoriale nei film in concorso.

Il Premio per la miglior sceneggiatura è stato attribuito alla coppia brasiliana Murilo Hauser e Heitor Lorega per I’m Still Here (Ainda Estou Aqui), mentre il Premio Marcello Mastroianni per la miglior interpretazione emergente è andato a Paul Kircher per And Their Children After Them, ulteriore segnale dell’attenzione della Mostra nei confronti dei nuovi interpreti.

Premi collaterali e sezioni parallele al Festival del Cinema di Venezia

Sul fronte dei premi collaterali, assegnati da giurie indipendenti e associazioni professionali, spicca il Queer Lion 2024 a Alma del desierto di Mónica Taboada‐Tapia, film colombiano presentato all’interno delle Giornate degli Autori, che ha saputo distinguersi per la sensibilità nel trattare tematiche LGBTQ+.

Tra le opere italiane premiate, da segnalare Vittoria di Cassigoli & Kauffman, che ha ricevuto il riconoscimento dell’Arca CinemaGiovani come miglior film nazionale. Il Premio Pasinetti ha invece incoronato IDDU come miglior film italiano, con menzione speciale al cast di Familia di Francesco Costabile, sottolineando un’attenzione critica per l’evoluzione narrativa e attoriale della scena italiana.

Un’edizione equilibrata tra industria e visione

Il Leone d’Oro alla carriera a Sigourney Weaver e Peter Weir ha rappresentato un riconoscimento all’autorialità longeva e trasversale, in grado di attraversare generi e generazioni con coerenza stilistica. Il programma della Mostra ha evidenziato una sempre più stretta connessione tra industria e sperimentazione, consolidando il ruolo di Venezia come primo grande appuntamento della stagione dei festival autunnali.

In un contesto internazionale segnato da tensioni produttive, scioperi sindacali e ridefinizione dei modelli distributivi, Venezia 81 ha saputo offrire un panorama coerente, ricco di linguaggi e riflessioni, che conferma la sua centralità nel dibattito contemporaneo sull’audiovisivo.

Leave a Comment