Posted on: Febbraio 14, 2024 Posted by: Isa Grassano Comments: 0

Celebrato nei secoli, l’amore trova la sua forma a Terni, dove riposano le spoglie mortali di San Valentino, protettore degli innamorati e patrono della città. E non poteva essere che qui la mostra “Amarsi. L’Amore nell’Arte da Tiziano a Banksy (fino al 7 aprile a ingresso libero) aPalazzo Montani Leoni.

L’amore nell’arte nelle diverse epoche

Una rassegna che propone un avvincente racconto che raccoglie le iconografie più note e appassionanti dedicate al sentimento che ha maggiormente ispirato gli artisti nel corso dei secoli. Dall’amore più puro, come quello di una madre per il proprio figlio, all’amore seducente, in cui per secoli Venere e Cupido hanno sedotto e condannato i cuori di uomini e donne, fino alle relazioni più problematiche e ambigue descritte dagli artisti del Novecento.

L’esposizione si apre con un omaggio a San Valentino che compare nel dipinto attribuito a Giambattista Volpato raffigurante San Valentino battezza santa Lucilla (Museo Civico, Bassano del Grappa), copia della grande opera di Jacopo Bassano, nel quale il giovane sacerdote restituisce la vista alla ragazza, a seguito della sua conversione al Cristianesimo. È uno dei tanti miracoli del santo, noto soprattutto per aver protetto coppie di innamorati ostacolate nella possibilità di vivere liberamente il loro sentimento.

L’amore pagano

La mostra prosegue presentando le opere in ordine cronologico: nella sezione archeologica sfilano i due protagonisti principali dell’Amore pagano, Venere e Cupido. Ecco la Venere di Ocriticum (Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo, Chieti) e due ceramiche in cui Eros volteggia corteggiando una figura femminile allo specchio (Fondazione Sicilia). 

Il sentimento nel Cinquecento per arrivare fino ai giorni nostri

Non mancano figure più sensuali e provocanti concepite da alcuni tra i maggiori maestri del Cinquecento, come Dosso Dossi – in mostra il dipinto Psiche abbandonata da Amore (Unicredit Banca), nato in una Ferrara godereccia e al contempo neoplatonica – e Tintoretto, dalla cui bottega veneziana emerge un’elegante rappresentazione di Venere con le tre Grazie (Museo Nazionale di Capodimonte, in deposito presso la Camera dei Deputati), inno all’Amore ispirato all’armonia della Natura, fino al fiammingo Frans Floris, che rappresenta una raro abbraccio tra Adamo ed Eva mentre si consuma il Peccato Originale (Gallerie degli Uffizi). 

Ancora la pittura barocca più raffinata è rappresentata da un affresco riportato di Guercino in cui Cupido attira l’attenzione di Venere (Accademia di San Luca), da un tenero Cupido dormiente dipinto su tela da Guido Reni (Galleria Corsini, in deposito presso la Camera dei Deputati), in cui emerge la natura fanciullesca della divinità più impertinente e imprevedibile dell’Olimpo. 

Il rigore neoclassico trasforma Amore in un personaggio più quieto ed equilibrato, persino dolce nella sua innocenza, come compare nelle tele di Antonio Canova, in cui Venere e Cupido si scambiano teneri gesti d’affetto, quali quelli tra una madre e un figlio (Museo Canova, Busseto).

Infine, Bansky affida allo sguardo inerme di una bambina a cui il vento ha sottratto un palloncino a forma di cuore (Balloon Girl, Collezione d’arte Fondazione Carit: un’immagine controversa, che non lascia indifferenti e chiude questa mostra, un invito ad trovare la forma più idonea a ciascuno di noi per amarsi. 

Info: www.fondazionecarit.it 

Esprimere l’amore ai tempi di Internet

Ma l’amore si celebra anche con una lettera a un’opera d’arte. È l’originale evento diffuso in Basilicata “lettere d’amore” promosso da Humanlab, con il supporto del Cluster Basilicata Creativa, del Polo Bibliotecario di Potenza e della Biblioteca T. Stigliani di Matera (fino al 19 febbraio)

Un invito a mettere su carta i propri sentimenti verso un’opera d’arte che abbia suscitato particolari curiosità, a dare forma alle emozioni. L’opera può essere un quadro, una scultura, una fotografia, un romanzo, una poesia o qualunque prodotto espressione della creatività e dell’ingegno dell’uomo o della poetica della natura. Un esercizio di bellezza, una forma di educazione sentimentale al patrimonio culturale, che ci pone nelle condizioni di poter approcciare ad esso e considerarlo come qualcosa di vivo.

Ogni lettera riceverà una risposta, grazie a delle sessioni di scrittura creativa. Tutto il materiale epistolare sarà poi raccolto e trasformato in un ebook.

Per inviare la propria lettera qui: https://forms.gle/riR6TLMV5EUmP448A

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