Posted on: Febbraio 24, 2024 Posted by: Domenico Moramarco Comments: 0

Classe 1983, Arthur Arbesser, viennese di nascita, milanese di adozione si è trasferito in questa città che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo dodici anni fa, dopo la laurea alla Central Saint Martins di Londra, una delle accademie più prestigiose al mondo per il fashion design. Dopo sette anni presso Giorgio Armani e come direttore creativo di Iceberg prima e Fay dopo, dal 2013 presenta la sua idea di moda del brand omonimo, ousider, anti-convenzionale, capi dai tratti geometrici e stampe giganti. Una moda che fa riflettere, mai invasiva ma sempre intima e a completamento dell’Io creativo.

La collezione Autunno/Inverno 24/25 di Arthur Arbesser presenta quattro diversi pattern protagonisti: una stampa fotografica creata con diversi bicchieri, alcuni raccolti in studio, altri trovati al mercato, altri ancora in prezioso cristallo intagliato; una grafica realizzata con la potato print technique; un dipinto astratto, vivace e colorato e una classica scacchiera in una versione dipinta ad acquarello.

Elemento chiave della collezione è l’irresistibile desiderio di eleganza e di linee più raffinate e sobrie. Le voluminose gonne in taffetà orlate di grandi rouches, gli abiti e un trench in nylon giapponese strutturato conferiscono un ulteriore tocco di femminilità. Speciali effetti grafici sono stati ottenuti sovrapponendo il tulle stampato al tessuto stampato. Maglie jacquard in spessa lana mohair spazzolata e scintillanti giacche metallizzate trapuntate aggiungono un tocco di calore avvolgente all’abbigliamento invernale. Pietre, perle, frammenti di vetro e metallo sono state trasformate in orecchini dal brand di gioielleria milanese Balera.

Intervistato così si racconta a Dress Code Magazine: “Lo scorso settembre, dopo molti anni, ho incontrato nuovamente una meravigliosa signora viennese, Monika Kaesser. Dal 1976 al 2000 è stata la proprietaria del negozio più bello della città. Uno scrigno traboccante di bicchieri meravigliosi, argenteria straordinaria, bigiotteria inusuale e le migliori vetrine in assoluto. Da ogni dettaglio traspariva qualità e gusto raffinato. Da bambino mi fermavo a studiare con attenzione le vetrine della signora Kaesser. Anche i miei genitori erano fan appassionati; a volte entravamo e finivamo per acquistare qualche bicchiere. Inutile aggiungere che la signora Kaesser era, ed è tuttora, chic come il suo negozio”.

“Dopo il nostro recente incontro, durante il quale le ho confessato la mia storica ammirazione per lei, sono stato invitato nel suo appartamento. In quell’occasione abbiamo parlato per ore della Vienna degli anni Settanta e Ottanta, dell’avvio del suo negozio, delle relazioni, dell’amore per il collezionismo e di molto altro ancora. Quel pomeriggio si è trasformato in un momento di arricchimento e di ispirazione. Ho sentito subito il desiderio di dedicare la prossima collezione a questa meravigliosa signora viennese. Fotografare la collezione a Vienna è stato un passo fondamentale e immortalare la modella Monika Kaesser di fronte all’obiettivo di Yannick Schütte ha reso l’esperienza ancor più straordinaria”.

Dopo aver condiviso con entusiasmo questa storia e gli spunti di riflessione con il suo studio, ha iniziato a prender forma un nuovo capitolo del “Libro di Arthur Arbesser”. Un capitolo che racconta la gioia della bellezza, dell’eleganza, della condivisione di idee, dell’amicizia e dello humour. L’obiettivo era quello di creare abiti che raccontassero una storia e non dovessero necessariamente rappresentare i trend del 2024, ma che sembrassero piuttosto senza tempo, pieni di grazia, personalità e forse anche di un pizzico di nostalgia. Le stampe sono da sempre il suo modo preferito per comunicare il tema di ogni collezione e ci riesce perfettamente.

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