Revenge action: si o no? Vendicarsi o no?
“Cambiaste un Rolex por un Casio. Cambiaste una Ferrari por un Twingo”
Quanti di noi hanno, ormai, sentito centinaia di volte la canzone di Shakira nella quale, per quanto si possa dire che sia poco elegante, vendicativa e infantile, asfalta l’ex marito Piquet?
Ammettiamolo. Negli ultimi anni chiunque di noi ha avuto a che fare, almeno una volta, con narcisisti patologici o casi umani problematici ai quali avremmo voluto dedicare, o abbiamo dedicato frecciatine su Instagram o sedute dallo psicologo.
Ma, quando vendicarsi è necessario o terapeutico?
Di sicuro non è facile ammettere un fallimento o una delusione d’amore, d’amicizia o sul lavoro.
La vendetta per non è una cosa da tutti. Va pensata, escogitata e messa in atto.
La vendetta, si sa, è un piatto che va servito freddo. Scatenare la Evil Queen che è in noi è un’arte che va dosata, esercitata e amata. Dobbiamo ammettere che anche quando la vendetta va a segno, la soddisfazione è grande. Ma fugace. A volte però ci fa trovare la via per la pace.
Quanto vale la nostra dignità? Quante volte ci siamo passati sopra pensando che quella persona valesse di più. La realtà è che, spesso, ci innamoriamo dell’idea che ci facciamo delle persone, tralasciando difetti e scusando comportamenti inaccettabili, pensando che andrà tutto bene finché stiamo al nostro posto a fare ciò che dobbiamo che , spesso, significa dare il 100% mentre dall’altra parte stanno a guardare.
“Una Loba como Yo no esta pa tipo como tu.” Shakira nelle prime 24 ore ha raggiunto 63 milioni di ascolti su Youtube e 14 milioni su Spotify. La monetizzazione di un dolore! Una revenge song!
A liberare la “Loba” chiusa in noi basta un gesto, una parola. Quella parola, quel gesto non sono altro che la miccia a cui i nostri casi umani avvicinano il fuoco. Magari dopo mesi o anni di dinamite accumulata fatta di litigi futili, chiamate o messaggi in piena notte, di dare aiuto continuo, arriva l’ennesima pretesa e BOOM. Una bomba che scoppia fa rumore , crea danni. Una bomba non è dosata, come non dovremmo essere dosati noi, nel riversare addosso tutto quello che ci crea sofferenza direttamente al mittente. Le parole sono armi. Usatele senza pietà. Lasciate il segno.
Perdere qualcuno che non ci dà valore, ma ci usa solo quando ha bisogno, è una vittoria. Poi li vedrete affannarsi a fare le vittime, raccontando che siete impazzite/i, così d’en bleu.
Quando qualcuno ci dice “Non sei più quello che voglio” rispondi: “No, io sono molto più di quello che meriti”.
C’è chi lo dice cantando, chi urlando, chi scrivendo e chi, a colpi di screenshot (che a volte valgono più di 1000 promesse e parole). Quante volte solo aprendo le nostre chat potremmo rovinare le vite delle persone?
Si crea sempre questo alone di cattiveria attorno alla vendetta o revenge action. “ Perché hai mandato le nostre conversazioni? “ è la domanda più specifica che ci viene fatta in questi casi, tralasciando che nel 90% dei casi esponiamo la verità dei fatti. La vendetta, in fin dei conti, è una conseguenza di ciò che subiamo.
Mi hai mai visto canticchiare con gli usignoli ? No. E allora come ti può saltare in testa che io sia una Biancaneve che, armata di speranza e lacrime, sopporti gli sbalzi d’umore e ti faccia anche un bel sorriso?
“Las Mujeres ya no lloran. Las mujeres facturan” . Le donne non piangono più, le donne fatturano. Una dichiarazione potente che arriva allo stomaco. Allo stomaco di chi ci vuole tenere in catene, vicino, per poter prendere quello di cui ha bisogno.
Essere le persone che vogliamo ci costa. Ci costa pensieri, relazioni e persone. Non facciamo mai un passo indietro. Per nessuno. Mai.
La vendetta in ogni sua forma è liberatoria. E se questa ci toglie qualcuno è, semplicemente, perché non era la persona adeguata a starci accanto.
E dopo? Dopo si ricomincia. Con le nostre psiche da aggiustare e i nostri impegni. Ogni giorno un piede davanti all’altro perché dopo la vendetta, c’è la rinascita.
Revenge tips: In a World Full of Princess. Be a Villain.
(…Che poi, diciamocelo, si divertivano pure di più.)
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