SIMON CRACKER PER LA COLLEZIONE SS25 INTERPRETA UNA QUESTIONE DI PRINCIPIO
La questione di principio crea un corto circuito nella comunicazione e nelle relazioni interpersonali: quando viene giocata questa carta, che prevarica anche il buon senso, porgiamo al nostro interlocutore un contenitore vuoto e creiamo un ‘nodo’ comunicativo difficilmente districabile. Non vogliamo essere ‘politici’ nel nostro racconto, ma abbiamo sentito l’esigenza di raccontare metaforicamente uno stato di cose: oggi non utilizzare qualsiasi mezzo (moda compresa) per accendere un pensiero critico sarebbe un atto criminale.
E sono proprio i nodi che abbiamo usato come tecnica sartoriale per dare concretezza al nostro pensiero, illuminati dal libro ’Nodi’ scritto dallo psicologo Ronald D. Laing nel 1970: gli abiti sono stati creati quasi esclusivamente annodando: lembi di tessuto, coulisse, stringhe e lacci che danno contemporaneamente un senso di unione e ornamento ma anche di costrizione.
La collezione è strutturata in quattro colori ‘nervosi’ proprio come una questione di principio, oltre al nero assoluto le sfumature del blu marino, del verde acido e del viola, sviluppando l’effetto di tintura ‘sbagliata’ iniziato con la scorsa stagione.
AUSTRALIAN, storico marchio italiano di abbigliamento da tennis prima e oggi sportivo nell’accezione più ampia (e con un piede anche nella club-culture), ci ha dato accesso a un incredibile deadstock di capi semi-assemblati e tessuti per i nostri pezzi upcycled. Inoltre, insieme al team creativo del brand abbiamo sviluppato una capsule di capi tecnici neri/neon, per la prima volta riproducibili, che faranno anche parte della main-collection Australian SS25.
PRESS RELEASE ITA:ENGL PRINCIPIO
Abbiamo collaborato anche con DR. MARTENS, le scarpe da sempre e per sempre iconiche “per principio”: anche in questo caso il deadstock del brand è stato ‘crackerizzato’ tingendo, smontando e customizzando a mano con spille, badge e pezzi di vecchia bigiotteria ogni paio di scarpe, che diventa un pezzo unico, come i nostri abiti.
Questa collezione è dedicata ai bambini vittime delle questioni di principio. Simone e Filippo
IN UN PAZZO MONDO, SOLO I PAZZI SONO SANI DI MENTE (Akira Kurosawa – ‘Ran’)
Un ringraziamento speciale a Arca Milano, Australian, Dr, Martens, Hub Communication, Michelangelo Vood, Luciano Parisi, Giulia Solari, Andrea Boschetti, Jacopo Mezzadri, Melanie Meris, Susi Foschi, Marina Guidi, Christina Holm, Maximilian Linz, Marcello Pilade, Maria Aminta, Camera Nazionale della Moda Italiana per l’inserimento nel calendario ufficiale, ma soprattutto la Cracker Crew che ci supporta con amore e fedeltà incondizionate.
ABOUT SIMON CRACKER
Il brand Simon Cracker è un progetto di Filippo L.M. Biraghi e Simone Botte, dove “Crack” è il suono di qualcosa che si rompe ed è il concetto da dove parte tutto: rompere qualcosa che già esiste e dargli una nuova vita.
Nasce nel 2010 da un’idea di Simone Botte, art director, stylist, ricercatore di tessuti e tecniche di stampa, come progetto di abbigliamento upcycled. Dare una seconda possibilità ad abiti ‘abbandonati’, giacenze di tessuti, tutto quello che le persone scartano.
Nel 2020 si unisce Filippo L.M. Biraghi, editor, giornalista, buyer e docente di cultura della moda e il brand entra nel mainstream, partecipando a Who Is ON Next?, Altaroma e dal 2021 nel calendario ufficiale di Camera Nazionale della Moda Italiana.
Approcciamo la moda da un punto di vista divergente, ci piacciono le individualità e non gli stereotipi, i nostri valori sono legati ai limiti di mezzi che stimolano la creatività, vogliamo restituire ai vestiti un valore che non sia meramente economico ma soprattutto comunicativo. La scelta dell’upcycling non è legata a un’estetica ma a un obbligo che sentiamo nei confronti del mondo. Attraverso questa tecnica la nostra narrativa cambia in ogni collezione. I nostri vestiti sono senza stagione ne sesso.