Posted on: Marzo 26, 2024 Posted by: Isa Grassano Comments: 0

Fede e folklore, riti sacri e fuoco e canti e feste popolari. La Settimana Santa, così come la Pasqua e la Pasquetta, sono da sempre sinonimo di antiche tradizioni. Ovunque è un susseguirsi di processioni, dalla dimensione fortemente teatrale e scenica, di cerimonie religiose dove traspare l’emozione e il dramma della sofferenza di Cristo, ma anche di eventi più allegri e divertenti. Non per niente nel linguaggio dei nonni si dice: “è contento come na Pasqua”!

Un po’ in tutta la Puglia (www.settimanasantainpuglia.it) si svolgono le “processioni dell’incontro”, che si ripetono uguali da generazioni e generazioni, e sono le confraternite o congregazioni religiose ad organizzare, animare e mantenere in vita queste usanze. Una tra le più imponenti è la settimana santa a Taranto. Un incidere “nazzicante”, ovvero un camminare lentamente e a piccolissimi passi, quasi dondolando. E il privilegio di portare in processione le statue, dietro il pagamento di ingenti somme di denaro. L’asta non è aperta al pubblico, e le donne non possono entrare. Solo i confratelli possono contendersi i posti, in una gara al rialzo che si svolge, come tradizione, ogni domenica delle Palme. Il Venerdì Santo prende il via la processione dei Misteri, attraverso le vie del borgo, con il rientro la mattina all’alba. I confratelli, chiamati “perdùne”, sono scalzi ed hanno il volto coperto da un cappuccio bianco.

La Pasqua salentina, che unisce Brindisi a Lecce, è animata da rituali che affondano le loro radici nella dominazione spagnola del Mezzogiorno. Il filo conduttore sono i “canti della passione”, nella caratteristica lingua grika (greca), immersi in una cornice di barocco e di pietra decorata come ricami, che emana suggestioni indimenticabili. 

Atmosfere intrise d’intenso misticismo, affascinante spiritualità e solenne contemplazione. Sono le suggestioni suscitate dai rituali pasquali in numerosi centri della Basilicata (www.aptbasilicata.it). Il più spettacolare è la Processione dei Misteri a Barile (Potenza) nel primo pomeriggio dei Venerdì Santo. Il corteo si snoda per 5 chilometri, aperto da tre centurioni a cavallo e da tre bambine vestite di bianco (le tre Marie); seguono poi una ragazza vestita di nero con lo stendardo recante i segni della Passione di Cristo e 33 bambine, vestite sempre di nero, simbolo degli anni di Cristo. Il personaggio più insolito è la Zingara, che porta un vestito decorato da tutti gli ori del paese: simbolo di una ricchezza che nasconde malvagità e pericolo. La gente si difende da lei donandole, anche per un solo giorno, tutti i propri averi. 

A San Mauro Forte (www.comune.sanmauroforte.mt.it/sito), invece, il paese dei Campanacci nell’entroterra della provincia di Matera, vi è la rappresentazione simbolica della morte. Cristo, morto e risorto, libera gli uomini dalla precarietà dall’angoscia e dà loro speranza. Il tardo pomeriggio del Venerdì Santo, dopo una lunga veglia, detta agonia, durante la quale sono cantate, con l’accompagnamento della banda, le parole pronunciate da Cristo in croce, parte una processione dal fascino misterioso. Ad aprire il corteo è l’Addolorata, seguita da Cristo morto (sepolcro) e dal Calvario. Le pregevoli icone lignee sono portate a spalla esclusivamente da ragazze che indossano tuniche bianche e scialli neri e da ragazze interamente vestite di velluto e raso nero. E si sfila per le strade del centro storico, facendo sosta nelle varie chiese dove sono allestiti i sepolcri, cappelle minori addobbate con tende, veli, tappeti e adorne di zolle di grano germogliato.

Come ogni anno, da secoli ormai, Mantova (www.mantovatourism.it) rivive l’Ostensione dei Sacri Vasi che contengono alcune gocce rapprese di sangue, ritenuto proprio di Gesù Cristo, misto ad un poco di terriccio.

I due reliquari d’oro, conservati nella cripta sotterranea dell’imponente Basilica di Sant’Andrea (quelli attuali sono stati realizzati nel 1876 dal milanese Giovanni Bellezza, su commissione dell’Imperatore Francesco Giuseppe, per compensare quelli del ‘500 che erano stati trafugati), massima espressione del genio di Leon Battista Alberti, vengono esposti, il pomeriggio del Venerdì Santo, alla venerazione dei fedeli sull’altare maggiore della Chiesa. Si racconta che la sacra reliquia venne portata a Mantova da San Longino, il soldato romano che secondo i Vangeli trapassò con una lancia il costato di Gesù sulla croce. Alla sera del Venerdi Santo si tiene una processione lungo le vie del centro storico mantovano, in cui il Vescovo “mostra” a turisti e fedeli questi preziosi e sacri Vasi.

La tradizionale “Processione dei Giudei” che si tiene la sera del Venerdì Santo (29 marzo alle 21) a Pennabilli (Rn), è annoverata fra le manifestazioni storiche più suggestive del borgo medievale, dal 2010 Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Il Borgo è illuminato solo da fiaccole e braceri, mentre gli appartenenti alle Confraternite, vestiti con tradizionali abiti, trasportano a spalla una scultura in cartapesta policroma del XVII secolo. Le alture della Rupe, ai piedi dell’antico monastero agostiniano, richiamano il Golgota. Qui viene rappresentata la Rievocazione della Passione e Morte di Gesù a cura della Filodrammatica Pennese (www.pennabilliturismo.it/).

Non mancano riti più laici per regalare momenti di spensieratezza.

Nei giorni di Pasqua e Pasquetta a Tredozio (FC) si celebra la tradizionale Sagra e Palio dell’Uovo con giochi, degustazioni, mostre, finalizzati a valorizzare dell’antica usanza della battitura delle uova sode che si svolgeva nella vicina Parrocchia di Ottignana nel giorno di Pasqua. La tradizione, che si perpetua dal 1964, giunge quest’anno alla 58a edizione. Protagonista delle gare del palio è l’uovo, sia crudo che sodo. Domenica 31 marzo vi aspettano i Campionati di Sfogline, i mangiatori di uova sode e le agguerrite ragazze dei 4 rioni per il Palio Femminile. Lunedì 1 aprile ritorna l’allegria della sfilata allegorica e la Disfida del 58° Palio dell’Uovo. Durante la manifestazione vengono allestite mostre di vario tipo (artigianato, artistiche, fotografiche), si può assistere a spettacoli con artisti di strada e a giochi con il coinvolgimento del pubblico (la classica pesca nell’uovo gigante, la pentolaccia). Presso gli stand gastronomici della Pro Loco si potranno degustare i prodotti tipici della tradizione romagnola.

Infine, si può scoprire la storia dei castelli seguendo i racconti di tanti personaggi in costume medievale che ricreano l’atmosfera del passato. È l’esperienza offerta dal Castello di Pallavicino, a Varano dei Melegari (Pr) nei giorni di Pasqua e di Pasquetta. Anche nel Castello di Compiano (Pr) la visita guidata sarà un’emozionante rappresentazione della storia millenaria del maniero, raccontata e interpretata da personaggi come il fantasma della principessa, la suora, la nobildonna e tanti altri. L’appuntamento è Lunedì di Pasqua a partire dalle 10 del mattino, turni fino alle ore 17. Sabato 30 marzo a Montefiore Conca nell’entroterra riminese, anche la Rocca Malatestiana mette in scena una romantica visita spettacolarizzata ispirata alla struggente storia di amore di Costanza Malatesta e Ormanno. 

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