Posted on: Aprile 1, 2023 Posted by: Isa Grassano Comments: 0
pesce d'aprile

Alzi la mano chi almeno una volta non ha abboccato all’amo del Pesce d’Aprile o che non abbia avuto la tentazione di “inventare una burla”. Soprattutto quando eravamo bambine e i nostri compagni di classe ci attaccavano sulla schiena il disegno di un colorato “pesce d’aprile”. Ogni anno ci si sbizzarrisce. Ma perché si fanno i pesci d’aprile e quando inizia questa tradizione tra le più longeve? A dare una risposta è stato Giuseppe Pitrè, pioniere dell’etnologia nazionale (1841-1916) nel suo trattato “Breve storia del pesce d’aprile”, da poco ripubblicato da edizioni Graphe.it. 

Il libro sul Pesce d’aprile

L’inizio, almeno in Italia, riporta alla città di Genova ma la vera origine, come si legge tra le pagine, è però incerta. «Alcuni fan derivare l’uso dalla pesca, che in certi paesi comincia il primo d’aprile. E perché infruttuosa dapprincipio, potè dar luogo alla costumanza di cogliere i semplicioni offrendo un’esca che loro sfugge, come il pesce in aprile sfugge ai pescatori. Altri vi scoprirono un fatto meramente mitologico (l’usanza sarebbe una celebrazione del mito di Persefone che fu rapita da Ade mentre in Sicilia coglieva fiori nei prati). Altri, più delicatamente, un passaggio ad un uso di mandare o di offerire alle donne o alle ragazze un pesce con intendimento erotico. Altri ancora una inclinazione dello spirito umano allo scherzo, nel ritorno della grata stagione». È in Francia che l’espressione “pesce d’aprile” prende forma, come spiega il professor Carlo Lapucci che firma l’ampia introduzione al libro. 

Gli scherzi più originali

Intorno al tema ci sono mille variazioni, dalle notizie false, alle convocazioni non vere, dalle segnalazioni di vendite vantaggiose ai pericoli inesistenti. Nel corso dei secoli tanti sono gli scherzi che si sono succeduti, organizzati con maestria e nei minimi dettagli. E che hanno avuto una grande eco. La professoressa Roberta Barbi, sempre nel volume rieditato da Graphe.it, ha raccolto, in una spassosa appendice, le burle più famose e riuscite di cui si abbia memoria, dal XIII secolo a oggi. Sul fronte giornali, il primo d’aprile 1961 il quotidiano La Notte di a Milano annuncia l’imminente approvazione di un regolamento comunale che obbliga i possessori di cavalli ad apporre loro una targa per meglio segnalarli durante la circolazione stradale. Insomma gli scherzi come moderne fake news (notizie false).

All’estero, il magazine USA Today pubblica, il primo aprile 1998, una inserzione pubblicitaria della Burger King. I lettori si ritrovano di fronte a una pagina intera che annuncia il lancio di un panino speciale pensato apposta per chi è mancino. Ha gli stessi ingredienti, ma girati di 180 gradi, per consentire ai sinistri di gustarsi ergonomicamente il loro cheesburger. Nessuno capì che si trattava di una bufala e la richiesta fu così eccessiva, che l’azienda dovette fare una precipitosa smentita. Non da meno le televisioni. 

Con uno sbalzo temporale – ma ogni anno ha il pesce d’aprile che sale sul podio per originalità – tra le pagine del piccolo volume si arriva al 2019, con la casa automobilistica Peugeot che lancia la Rcz6, un’auto che cambia colore a seconda dell’umore del conducente. 

Lo scorso anno

Lo scorso anno uno scherzo originale e divertente riporta a un account del social Twitter riconducibile al Sole 24 Ore. Si legge che da luglio saranno vietati per legge, in Italia, gli eBook perché incentivanti la pirateria letteraria. L’emendamento, contenuto nel ddl Concorrenza, consentirà, agli editori, la sola pubblicazione in cartaceo delle opere letterarie. Immaginate la reazione dei lettori affezionati ai libri in digitale.

Il pesce d’aprile in giro per il mondo

Non solo in Italia, ma in tutto il mondo ci si diverte con il “pesce d’aprile”, anche se ciascun Paese ha una propria espressione per definirlo. In Francia, “poisson d’avril”. In Inghilterra e in America, invece, “April fool’s day” (“Il giorno dello sciocco d’aprile”), dove il termine fool richiama alla mente il giullare delle corti medioevali. In Germania, “Aprilscherz” è più semplicemente lo “Scherzo d’Aprile”. Cambia pure la durata e in alcuni casi la data. In India si anticipa al 31 marzo e ci si prende gioco di tutti con la festa Huli che celebra anche la primavera. In Scozia dura due giorni, e nel secondo, Taily Day, ci si diverte ad attaccare sulla schiena dei malcapitati un cartello con la scritta “Kick me!” (dammi un calcio).

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